
Brevi notizie iniziali
GAS :
Uno dei tre stati della materia : aeriforme.
GPL :
(Gas- Propano- Liquido oppure Gas di Petrolio Liquefatto) miscele
costituite prevalentemente di propano e di butano (idrocarburi
costituiti da idrogeno- H
e carbonio- C )
che possono essere immagazzinate e mantenute allo stato liquido
sotto
pressione non molta elevata e a temperatura ambiente.
Il GPL:
ü può
essere considerato come combustibile universale
ü è meno
inquinante rispetto ai combustibili derivati dal petrolio.
ü viene
appositamente odorizzato in modo che eventuali perdite siano
prontamente avvertite.
Metano :
è un gas naturale che si trova nel sottosuolo a profondità che variano
tra gli 800 e i 6.000 metri.
La formazione del metano è dovuta alla decomposizione delle
sostanze organiche in assenza di aria e in condizioni di temperatura e
di pressione elevate. Assai spesso nei giacimenti di carbone si trovano
sacche di metano. L’Italia ha costruito grandi metanodotti che
trasportano il metano dalle sacche di formazione fino alle nostre case.
PETROLIO: derivati.
Stato della materia: liquido
Gasolio:
(Nafta)
Liquido giallo chiaro, leggermente vischioso, utilizzato come carburante
e combustibile.
Prodotto intermedio tra il petrolio e gli oli pesanti, ottenuto per
distillazione del petrolio greggio.
E’ usato per riscaldamento domestico e per alimentare veicoli diesel.
Benzina:
liquido infiammabile ottenuto dal petrolio, formato da quantità
variabile d’idrocarburi.
E’ usata come carburante e come solvente.
Si distinguono essenzialmente le benzine normali, la benzina
super, le benzine per motori d’aviazione e la benzina ecologica
(verde).
Miscela: miscuglio di
benzina e di olio in piccola quantità, che alimenta e, nello stesso
tempo, lubrifica i motori a due tempi.
La quantità d’olio varia secondo il tipo di motore che deve
alimentare.
Attività di gruppo:
approfondimenti.
Il gas naturale
Composizione:
il metano è un gas composto da un atomo di carbonio e quattro
d’idrogeno.
E’
un gas naturale che produce il 24 % dell’energia del mondo.
Aspetto:
è incolore, inodore e produce una fiamma azzurrognola.
I paesi con le maggiori riserve di metano sono la Russia,
l’Iran e i paesi Arabi.
L’Italia utilizza il suo metano che copre 1/3 del fabbisogno; il resto
arriva dall’Algeria e dalla Siberia attraverso i metanodotti.
Ha le caratteristiche di essere abbondante in natura, economico e
soprattutto pulito: non produce scorie,
ceneri; i prodotti inquinanti sono minimi.
Usi: riscaldamento,
industria, auto, centrale elettrica.
Il gas naturale è difficile da trasportare per mare, o da
immagazzinare in grandi quantità.
Per portarlo fino ai luoghi di consumo si ricorre perciò ai metanodotti.
Il
carbon fossile
E’
una roccia costituita da resti di vegetali carbonizzati.
Milioni di anni fa molte foreste furono sepolte da fango, sabbia,
argilla.
Senza ossigeno il legno si trasformò in carbon fossile, che ora
si può trovare anche a 1200 metri di profondità.
Noi conosciamo diversi tipi di carbone: antracite, litantrace, lignite e
torba. In Europa i maggiori giacimenti si trovano in: Russia,
Inghilterra, Germania, Francia, Belgio.
Il carbone si estrae dalle miniere, attraverso gallerie che scendono in
profondità.
Il carbone estratto è portato in superficie attraverso nastri
trasportatori.
Aspetto: di colore nero,
più o meno lucente; non si spezza mai in frammenti più piccoli
Composizione: carbonio,
zolfo, alluminio, calce, ossigeno e idrogeno.
Una volta il carbone veniva utilizzato in sostituzione del legno per
produrre calore: adesso viene usato nell’industria, ma molto meno di
una volta perché è molto costoso e molto inquinante.
Quando brucia, infatti, produce anidride carbonica e ossido di
carbonio, due gas altamente tossici.
Il
petrolio
La
parola petrolio deriva dal latino: petra (pietra) ed oleum: (olio)
quindi olio di pietra.
Composizione:
il petrolio è un liquido formato da una mescolanza di circa 200
idrocarburi, cioè sostanze composte soprattutto da idrogeno e da
carbonio.
Il petrolio contiene circa l’80-87% di carbonio e il 10-14%
d’idrogeno.
Il
rimanente è formato da zolfo,azoto,fosforo, ossigeno ed elio.
L’idrogeno e il carbonio bruciando con l’ossigeno dell’aria
producono una fortissima quantità di calore.
Formazione:
La sua formazione risale all’era terziaria nel corso della quale i
microrganismi marini costituenti il fito e lo zooplancton si
accumularono per
sedimentazione sui bassi fondali.
Essi andarono trasformandosi col tempo in un ammasso indistinto, denso e
oleoso che impregnò le sabbie e le rocce porose.
I moti delle placche, ricollegabili alla teoria della “tettonica a
zolle”, modificarono nel tempo la struttura del nostro pianeta,
provocando la migrazione del petrolio dalle zone d’origine a sacche
magazzino o trappole. Questo
materiale bituminoso, in seguito alle temperature molto alte (100-120°
C) e alla pressione esercitata dagli strati soprastanti, si trasformò
in petrolio greggio. Associata al
petrolio troviamo una certa quantità di gas naturale. Avendo la stessa
origine del petrolio, il gas si trova negli stessi giacimenti del
greggio, anche se a volte è possibile rinvenire vere e proprie sacche
di gas naturale.
Trivellazione:
Per raggiungere il deposito sotterraneo di petrolio, si perfora il
terreno con una specie d’enorme trapano: esso è formato da un grosso
e robusto scalpello d’acciaio, applicato all’estremità di un’asta
metallica.
Quest’asta, sostenuta da un’alta torre metallica e fatta
ruotare da un motore che perfora il terreno, penetra sempre più in
profondità; man mano che l’asta perfora il terreno si calano nel buco
dei tubi per impedire che le pareti franino, si forma così un pozzetto
sempre più profondo.
Nell’asta, che è cava all’interno, durante la perforazione viene
pompato fango pesante.
Le funzioni del fango sono tre:
1)
raffreddare la punta perforante;
2)
trasportare in superficie i detriti della roccia frantumata
3)
impedire che gas o petrolio possano irrompere all’esterno
attraverso l’asta di perforazione.
Il fango pesante esce dall’estremità e torna in superficie.
Utilizzo:
Dal punto di vista storico l’utilizzo di questi combustibili fossili
è assai recente, anche se già nel III sec. a.C. si parla dei suoi
affioramenti; il petrolio però non rivestiva nessun interesse
particolare.
Verso la metà del 1800 scoppiò una frenetica corsa al petrolio:
soprattutto negli U.S.A. cominciò la trivellazione dei nuovi pozzi e si
crearono ricchezze.
All’inizio fu utilizzato il kerosene o petrolio
da illuminazione; solo col motore a scoppio iniziò la richiesta
di benzina e gasolio.

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