L’ORO
NERO DEL BOSCO
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Si
prepara la piazza,
cioè uno spiazzo di terra nera in cui verrà costruita la
carbonaia. |
Il carbonaio
costruisce il “camino”
con lunghi pali infilati nel terreno. |
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Intorno
mette tronchi abbastanza grossi, poi prosegue aggiungendo legna
più sottile: al termine la carbonaia assomiglia ad un piccolo
vulcano detto “uovo”. |
Dopo la
sistemazione dei tronchi, alla base della carbonaia, vengono
messe due file di “cotiche
di prato”( zolle di terra), con la parte erbosa
rivolta verso l’interno. |
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Tutta
la carbonaia viene rivestita di foglie secche, precedentemente
raccolte. |
Le
foglie vengono ricoperte con terra smossa. |
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Vengono
praticati dei fori, chiamati fumaioli
o “canòn”,
per permettere alla carbonaia di “respirare” e al carbonaio di
controllare l’andamento della “cottura”. I fumaioli devono
essere aperti o richiusi a seconda di come spira il vento. |
Dall’alto
del camino, il carbonaio inserisce la legna piccola, la spinge a
fondo con un bastone e accende il fuoco. La carbonaia inizia
a vivere. |
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L’abilità
del carbonaio si misura durante la cottura. La carbonaia richiede
un’assistenza continua perché “mangia anche quando sembra
dormire”. |
Quando
la carbonaia è “cotta”, per recuperare il carbone, si deve
“svestirla” o anche “pettinarla”
con un rastrello di legno a larghi denti (cagnon). |
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Il
carbone viene sistemato in sacchi, trasportato, fuori dal bosco,
su carri trainati da muli ed è poi venduto o utilizzato per i
bisogni familiari. |

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